Madre Ippolita Forante

"Clementina Ippolita Forante "
sulle orme del fondatore
  • ippolita forante sulle orme del fondatore caasa riposo roncoQuando a Ronco all’Adige nasce Clementina Ippolita Forante, il paese vive quella ruralità intensa e pervasiva che tutto comprende, proprio mentre sta per prendere avvio, a livello protoindustriale, la lavorazione del laterizio. Siamo appena dopo la metà dell’Ottocento e il Veneto non aveva ancora decisa la sua annessione allo Stato unitario. In un umile abitazione da Luigi, lavoratore autonomo e da Rosa Pertile nasce Clementina: è il 9 maggio 1864.
    A tredici anni (1877) incontra il nuovo parroco del luogo, don Giuseppe Baldo (1843-1915), che ben presto indirizzerà il futuro della giovane. Nel 1882 quando sorge la “Pia Unione delle Ancelle di S. Maria del Soccorso” per l’assistenza a domicilio degli ammalati poveri, lei è una delle prime ad aderire al sodalizio prestando la sua opera. Tale tirocinio è una valida palestra per la sua futura vocazione: passando di casa in casa, constata le condizioni precarie in cui vive tanta parte della popolazione. Potremo dire che questa istituzione sarà di stimolo organizzativo e socio-assistenziale che fornirà a don Baldo l’esempio di tante altre fondazioni che lo vedranno protagonista. Davanti a tutto sta il volontariato, il servizio autentico, disinteressato, ma anche affidabile, professionalmente preparato. Si tratta di una carità esigente. Probabilmente questo apprendistato sarà per la Forante una imprescindibile palestra, sia per promuovere il suo ruolo all’interno della istituzione religiosa successiva, che la vedrà in prima linea quale autorevole direttrice, sia per la formazione della sua indole volitiva e forte in grado di sostenere prove importanti con risoluzione e spirito di sacrificio.
    Proprio a partire e in prosecuzione di questa attività, prende parte attiva e in dinamica tensione alla fondazione dell’Istituto Piccole Figlie di San Giuseppe essendo una delle prime due monacande (1 maggio 1888) con Ersilia Antonioli. Il 21 novembre 1894 diviene postulante. E’ Direttrice delle monacande dal 1888 al 1894.
    Il 26 aprile 1896 si celebra la sua vestizione religiosa con altre nove compagne nella Chiesa parrocchiale di Ronco. Il 25 giugno 1897 fa la professione religiosa con altre sei compagne nella Cappella dell’Ospedale-Ricovero di Ronco.
    Dal 1897 riveste i ruoli di Superiora, di direttrice dell’Ospedale-Ricovero e di maestra delle novizie (fino al 1906).
    Nel 1901 con l’apertura della prima Casa filiale dell’Istituto ad Illasi, Suor Ippolita assume il ruolo di Superiora Generale.
    Il 24 ottobre 1915 la troviamo al capezzale del fondatore proprio nel momento del trapasso. Il 2 novembre 1915, invia quale Superiora Generale, una lettera alle consorelle ricordando il carisma di fondazione: ”spirito di preghiera, di povertà, di lavoro, di sacrificio, spirito di umiltà, di nascondimento, di abnegazione”.

  • Viene colpita da malattia (1922-1923) che la rende seminvalida. Rieletta Superiora Generale nel 1925 da un Capitolo Generale che è imposto dalla Curia veronese, non può ricoprire l’incarico perché ricusata dalla Congregazione dei Vescovi e Religiosi, a causa della sua lunga permanenza nel ruolo. Muore il 5 agosto 1928. Appare riferimento iniziale della Congregazione religiosa delle Piccole Figlie di San Giuseppe che guida con intensa e generosa dedizione. Sa reggere con indiscussa autorevolezza l’Istituzione privilegiando la formazione delle giovani a lei affidate e l’aggiornamento costante delle stesse, conformemente a quanto prevede la Regola e il dinamico proporsi rispetto alle nuove esigenze della società (ambiti socio-assistenziale-educativo).
    La sua vita è tutta racchiusa nella comunità cristiana che l’ha vista nascere alla fede, quella parrocchia di Ronco, piccolo mondo, universo straordinario però, proprio per la presenza di un grande sacerdote e pastore, don Baldo. La vocazione di Madre Ippolita e la nascita dell’Istituto religioso, non avrebbero mai avuto luogo, se non vi fosse stata una culla accogliente e promettente, stimolata da una vita di fede intensa, partecipata, comunitaria, intransigente e permanente. La fede, infatti, va accolta, coltivata, vissuta. Il messaggio che il tratto biografico di Madre Ippolita impone, e che invia al nostro presente storico, è la necessità di un servizio autentico alla Chiesa e al mondo, proprio a partire dalla propria realtà, mutuando la testimonianza al vissuto concreto.
    Ernesto Santi
    Bibliografia di Clementina Madre Ippolita Forante
    Fonti edite:

    P. BORZOMATI, Presentazione. In: C.I. FORANTE, Lettere alle figlie (1864-1928), a cura di G. Mondin, Verona 1994, p. 9-14.
    C.I. FORANTE, Lettere alle figlie (1864-1928), a cura di G. Mondin, Verona 1994.
    M. PISTOSO BUSSADORI, Nel ricordo di Madre Ippolita Forante con fondatrice dell’Istituto Piccole Figlie di S. Giuseppe, Verona 1964.
    T. TADDEI, La donna forte, in Id., Don Giuseppe Baldo, “o buono o nulla”, Verona 1985, p. 243-248.
    Fonti inedite:
    A.BENDAZZOLI, Madre Ippolita – Cenni biografici – La donna della Carità (copie dattiloscritte) presso Archivio Casa Generalizia.
    C. I. FORANTE, Scritti autografi presso Archivio Casa Generalizia.
    Testimonianze autografe di religiose defunte presso Archivio Casa Generalizia.
    Testimonianze di religiose defunte (copie dattiloscritte) presso Archivio Casa Generalizia.

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